Benozzo Gozzoli, Le triomphe de saint Thomas d'Aquin, 1471

samedi 9 avril 2016

I trascendentali e il trascendentale

Vorremmo segnalare ai nostri lettori che è appena uscito il seguente volume:

Alain Contat, Carmelo Pandolfi, Rafael Pascual (ed.), I trascendentali e il trascendentale, percorsi teoretici e storici, Ateneo Regina Apostolorum – IF Press, Roma 2016.

Trascendentale è un termine che gode di un raro privilegio: nonostante la sua ovvia polisemia, esso è comune ad aree vastissime della filosofia teoretica. Già per gli antichi, ma soprattutto per i medievali, a partire da Filippo il Cancelliere, il trascendentale si presenta come proprietà, al plurale, dell'ente. Con Kant, esso viene trasformato in condizione di possibilità della conoscenza "a priori" e si teorizza al singolare, poi viene successivamente storicizzato. In questo volume, il lettore troverà studi originali e approfonditi sull'una e l'altra tradizione, nati in occasione di quell'incontro. L'attenzione degli autori si concentra in particolare sulle implicazioni teoretiche del trascendentale classico nell'elaborazione di Tommaso d'Aquino nonché sugli sviluppi del trascendentale moderno da Kant a Heidegger.
Il volume contiene dunque diversi contributi di stampo tomistico:

Dominic Farrell l.c., «I trascendentali e la ragione pratica: il contributo di Tommaso d’Aquino», pp. 153-168.
Christian Ferraro i.v.e., «Un’ipotesi inedita sul pulchrum», pp. 169-212.
Mauro Mantovani s.d.b., «I trascendentali: problema ontologico o teologico?», pp. 213-234.
Jason Adams Mitchell l.c., «La fondazione teologica dei trascendentali secondo san Tommaso d’Aquino», pp. 105-151.
Rafael Pascual l.c., «Il trascendentale verum in Tommaso d’Aquino, l’intelligibilità dell’ente e l’esistenza di Dio», pp. 143-151.
Giovanni Ventimiglia, «I trascendentali tommasiani ens, unum, multiplicitas nel cosiddetto “tomismo analitico”», pp. 365-394.
Jesús Villagrasa l.c., «Il trascendentale pulchrum in Tommaso d’Aquino secondo Hans Urs von Balthasar», pp. 331-364.
Alain Contat, «Una ipotesi sulla scienza dei trascendentali come passiones entis secondo san Tommaso d’Aquino», pp. 59-104.

Un secondo gruppo di studi verte su ciò che si potrebbe chiamare un po’ schematicamente il trascendentale di derivazione platonica:

Marco Arosio (†), «I trascendentali nei maestri secolari della prima metà del Ducento», pp. 49-58.
Carmelo Pandolfi, «Trascendentalità del “pulchrum” espressivo e suo fondamento trinitario in san Bonaventura», pp. 307-330.
Fernando Pascual l.c., «Platone e i trascendentali», pp. 15-47.

Finalmente, un terzo ed ultimo gruppo di articoli concerne il trascendentale moderno e ed alcuni suoi rivolti:

Giuseppe D’Acunto, «Nel segno della cosa, Heidegger e il trascendentale kantiano», pp. 289-304.
Leopoldo José Prieto López, «La concezione dei trascendentali in Suárez: natura, numero e rapporto con i primi principi», pp. 237-263.
Ardian Ndreca, «Alcune osservazioni sull’essere nell’Enciclopedia delle scienze filosofiche (1830) di Hegel», pp. 275-288.
Guido Traversa, «Il trascendentale nella Critica del giudizio ed un suo possibile sviluppo», pp. 265-274.

Il testo sarà disponibile anche nelle librerie on-line, e lo è già qui:

Nella prima pagina di copertina, abbiamo voluto inserire una riproduzione di uno fra i più belli affreschi di Guido Reni, L’Aurora (1613-1614) che si può ammirare a Roma, nel soffitto del casino eponimo a Palazzo Pallavicini-Rospigliosi, accanto al Palazzo del Quirinale. Quale legame tra questa opera, obietterà il lettore, e i trascendentali? --- Vi contempliamo Apollo – il non-molteplice – accompagnato dal corteso delle Ore, che si appresta a guidare il carro del sole attorno alla terra, offrendole la luce senza la quale no potrebbe generare la vita. Non potrebbe essere questa visione la metafora dell’ente, oppure dell’uno-bene, che circondato dai trascendentali, illumina e feconda il pensiero e l’attività umana?

Guido Reni, Aurora, 1613-1614
Roma, Palazzo Pallavicini-Rospigliosi, Casino dell'Aurora



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